il Libro

parte I - capitolo XIV


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Nuccio Girardelli si sentiva pentito d'essersi impegnato con la professoressa Bregaglia. Da tempo era combattuto fra il desiderio di conseguire l'abilitazione magistrale e l'avversione a riprendere lo studio. Se pensava alla madre e all'aspetto dolente che ormai le era abituale era preso dallo stimolo a tentare la prova, se rifletteva sulla concentrazione necessaria a prepararsi decentemente concludeva di non farne più nulla. Ora, poi, i margini di tempo erano veramente insufficienti, né egli poteva escludere di doverli ridurre ulteriormente in quanto non era improbabile che dovesse tornare a Milano, e forse più di una volta.
Il contatto mantenuto con l'Oriani anche dopo aver cessato di frequentarlo era il tributo chiestogli dalla coscienza. Poteva ancora accadere che la continuità dei rapporti con quei giovani insegnanti, notoriamente bene inseriti a titolo personale nell'ambiente della scuola di Stato, potesse procurargli una favorevole predisposizione da parte della commissione d'esame. Riteneva che ogni residua speranza potesse essere alimentata unicamente dalla compiacenza degli esaminatori ed era incoraggiato dalla convinzione che non sarebbe stata la prima né l'ultima volta che una promozione scolastica venisse regalata. Correva voce, d'altra parte, che nei confronti dei giovani in età d'arruolamento i criteri di valutazione fossero piuttosto benevoli.
L'intercessione della Bregaglia, a livello che poteva essere influente, costituiva una prospettiva insperata, ma implicava che egli riprendesse a studiare almeno in una certa misura. E qui Nuccio sì pentiva d'aver scambiato la promessa con la professoressa.
Ma che altro avrebbe potuto fare? Nel momento in cui s'era accomiatato da lei era davvero convinto d'aver avuto una grande fortuna e, suggestionato dalla facilità con la quale gli aveva proposto il suo programma, gli era sembrato di poterlo condividere. Già fuori del portone, però, aveva realizzato appieno l'impegno che gli sarebbe stato necessario e aveva capito che alla delusione per l'insuccesso scolastico ora rischiava dì aggiungere una ben magra figura verso una persona che aveva voluto essere gentile con lui.
(...)