il Libro

parte seconda - capitolo sessantaseiesimo

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«Prenderò servizio domani ma per riguardo ho ritenuto di presentarmi prima a lei» disse il giovane.
L'altro si compiacque visibilmente. Lo intrattenne in cordiale colloquio per qualche minuto, gli fece gli auguri e lo congedò. Sollevò la cornetta del telefono appena Federico ebbe varcato l'uscio e chiamò il funzionario addetto al personale. All'uomo che lo raggiunse di lì a poco disse sbrigativamente:
«Domani si presenteranno i due nuovi elementi che ci sono stati finalmente assegnati, entrambi vincitori del concorso per applicato. Uno di loro si chiama Cerioni, un tipo sveglio, laureato in Legge. Lo destini all'ufficio rischi dove abbiamo bisogno di gente qualificata.»
«E l'altro?» chiese l'uomo rispettosamente.
Il direttore fece spallucce:
«Non lo conosco, non so chi sia, lo assegni a un reparto contabile, dove mancano braccia.»
L'espressione con la quale il direttore gli aveva stretto la mano nell’accomiatarlo aveva confermato a Federico di essere partito con il piede giusto. Uscì dalla banca soddisfatto di sé e percorse lentamente via Calzaioli soffermandosi di tanto in tanto a osservare le vetrine dei negozi. La giornata era fredda ma allietata dal sole che splendeva in un cielo insolitamente terso per quella stagione. Gli odori della città si mescolavano nell'aria in un unico sentore che il giovane trovava nuovo e stimolante.
In due giorni era riuscito a trovare l'alloggio che cercava, due stanze ammobiliate e servizi in comune in un appartamento in fondo a via dello Statuto, oltre il sottopassaggio della ferrovia. Gli anziani proprietari, i coniugi Masini, ne avevano voluto quindicimila lire al mese dopo avergli chiesto ogni notizia utile a comprendere con chi avevano a che fare. La donna aveva subito precisato:
«Normalmente affittiamo soltanto a giovani coppie, l'ultima ci ha lasciati la settimana scorsa perché ha trovato un appartamento. Ma niente figli, dottore, non vogliamo bambini in casa. Sua moglie aspetta, forse?»
«No» l'aveva rassicurata sorridendo. «Siamo sposati da meno di un anno e per adesso non abbiamo alcuna intenzione di mettere al mondo figli.»
«Molto bene, molto bene. Sua moglie lavora anche lei o sta in casa?»
«Starà in casa, decisamente.»
«Ne siamo contenti, noi affittiamo soprattutto per avere una compagnia.»
Il marito, un uomo atticciato che s'appoggiava al bastone per via d'una sciancatura di guerra, aveva preso la parola:
«Loro giocano? A carte, intendo dire.»
(...)