il Libro
parte seconda - capitolo sessantacinquesimo
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guida alla lettura, presentazione, parte prima, considerazioni.
Capitoli presenti nella prima parte:
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Non leggeva assiduamente i giornali ma scorrendone uno apprese che il Banco del Mezzogiorno bandiva un concorso a trenta posti di impiegato nella categoria contabile e d'ordine. Erano previsti esami scritti e orali di ragioneria e computisteria, che non conosceva minimamente, ma dopo una breve riflessione compilò la domanda e l'inoltrò. La decisione fu sufficiente a migliorare i rapporti con la madre di Luciana ma soltanto per breve tempo. La donna era ormai chiaramente preda della nevrastenia e non tardò a rinnovare comportamenti che suscitavano, anche nel marito, risentimento e apprensione. Luciana soffriva e Federico si disperava per entrambi, nel continuo timore di nuove sorprendenti mattane.
Dopo lunga riflessione e non poche esitazioni decise di affrontare l'argomento con Girolamo:
«Sto iniziando a prepararmi per il concorso e mi rendo conto che sarà necessario un impegno straordinario perché si tratta di materie per me completamente nuove. Pensa, ho scoperto che avevo addirittura dimenticato come si fa la divisione a due cifre, incredibile, ma è vero che con i numeri non ho mai avuto molta confidenza. Insomma, avrò bisogno di tempo, di concentrazione e soprattutto di serenità. Invece il mio rapporto con Luciana, a causa delle intemperanze della madre, mi tiene agitato.»
«Ti capisco» convenne il padre. «Sei già stato scottato.»
«Appunto. Sono in continua tensione e prevedo che le cose peggioreranno. Non voglio compromettere il concorso, mancano soltanto pochi mesi.»
«E allora?» chiese il padre.
«Ti faccio una proposta. Mi sposo e tu prendi in casa anche mia moglie. Io assumo il solenne impegno di vincere il concorso e quindi di avere il lavoro nel giro massimo di un anno.»
Girolamo non aveva mai perduto la fiducia in lui. Non ebbe esitazioni:
«Dove mangiano quattro possono mangiare cinque. Sono d'accordo con te.»
Anche la madre fu d'accordo e la sorella, che continuava a frequentare l'università e intanto si era fidanzata con un giovane già sistemato, mostrò d'essere lieta di quella novità che avrebbe animato la casa.
L'unico a manifestare scarso entusiasmo fu il padre di Luciana, che comunque, comprendendo le ragioni di quella decisione, non si oppose al fervore con il quale la moglie si attivò immediatamente.
Il matrimonio fu celebrato in una tiepida giornata di fine aprile e gli sposi, dopo un'assenza di otto giorni trascorsi tra Pompei, Napoli e Capri, si stabilirono nella casa paterna di Federico dove Girolamo, come regalo di nozze, aveva loro arredato la camera da letto. Per espresso desiderio dei due giovani gli altri parenti avevano per lo più fatto dono di denaro che Federico mise da parte per limitare al solo vitto l'aggravio di spese sul bilancio familiare.
Una sera di luglio s'imbarcò sul traghetto a Napoli e, dopo una notte di navigazione, si trovò a Palermo.
(...)

